
Tensione tra Stati Uniti e Iran, Petrolio Crolla.
La tensione tra gli Stati Uniti e l’Iran potrebbe portare a interruzioni nel normale flusso energetico globale o persino guerre.
A New York i Futures crollano dopo una chiusura al +0.8% Lunedì.
Il petrolio precipita poiché gli investitori percepiscono segnali contrastanti tra Casa Bianca e Iran, inoltre sempre più evidenti i segni che un’estenzione sui tagli della produzione dell’OPEC potrebbero finire con un nulla di fatto.
Il presidente Donald Trump ha imposto sanzioni su Ayatollah Ali Khamenei, leader supremo iraniano, mentre su twitter si interrogava perché l’America si ostinasse nel proteggere lo stretto di Hormuz.
La Russia potrebbe spostare la decisioe OPEC aspettando la riunione del G20 in Giappone prevista per il 29 Giugno 2019.
“Gli investitori vogliono aspettare e vedere, poiché non è certo come le cose potrebbero evolversi al G20” dichiara Jun Inoue, Economista presso la Mizuho Research Institute Ltd. di Tokyo. “La paura di un rallentamento economico può significare che il petrolio potrebbe non salire a $65 al barile, nè tantomeno a $60, a meno che ci sia una rapida escalation delle tensioni tra Medio Oriente o un significativo passo avanti nell’attuale guerra commerciale in atto”.
Il Ministro dell’Energia russo, Alexander Novak ha dichiarato: “dobbiamo aspettare fino all’incontro dei leader politici al G20 e vedere come la situazione economica si evolverà”. Kazakhstan e Azerbaijan credono che i dati mostrano il bisogno di prolungare il trattato OPEC sui tagli. L’Arabia Saudita ha indicato questo mese che di sicuro la coalizione estenderà i tagli di produzione.
Fonte: Bloomber LP.
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